Per i cuccioli

Perchè proprio Peppa Pig?!

peppa-pig-620-jpg-942592681-3249976

Il cartone animato in primis, i giocattoli, gli accessori (dai cappelli agli ombrelli), le magliette, da qualche parte uscirà anche la cameretta ed il bidet di Peppa Pig, feste e torte di compleanno rigorosamente a tema, oramai siamo invase da questa buffa maialina, il suo mondo è entrato in tutte le case abitate o frequentate da bambini.

Io inizio a vederne qualche puntata insieme alla cucciola che sembra interessata a Peppa, se pur non ne sia ancora diventata fan accanita. Sinceramente l’ho guardata con sospetto di fronte a quei “stupido papà pasticcione”, i suoi continui grugniti e i ruttini, incuriosita e allo stesso tempo perplessa perché non riesco a capire che cosa abbia di così tanto speciale la nostra Peppa.

I cartoni della mia infanzia erano tanto diversi, ma forse negli anni 90’ non esistevano serie per i più piccoli. Quanta nostalgia di “Candy, Candy”, “Lovely Sara”, “Anna dai capelli rossi”, “Milly un giorno dopo l’altro”, “Il magico mondo di Gigì”, “Magica Emy”, “Creamy”, “Juny peperina inventa tutto”, “Holly e Bengj”, “Mila e Shiro”, “Yattaman”, “Occhi di gatto”, “Pollon”, “Georgie”, “Kiss me Licia”, “Memole”…tutti senza genitori o con gravi tragedie in atto, per favorire il famoso processo di “separazione” dalle figure genitoriali. Le loro sigle indimenticabili sono impresse nel DNA della nostra generazione e tuttora vado a rivederle su youtube per risentire il profumo della mia infanzia, i ricordi dei litigi con mio fratellino per il cartone da seguire, i sogni sulle magie, i deliri di onnipotenza, le lacrime da crocerossina, l’eccitazione della risoluzione del problema ed il tanto amato lieto fine.

Adesso è un’altra cosa, la generazione è cambiata ed anche i cartoni. Devo dire che RAI Yoyo non è niente male (a piccole dosi per i bambini e per riprendere fiato i genitori), anzi lo reputo proprio ben pensato per i più piccoli; con la “Pimpa” ed il suo magico mondo di oggetti ed esseri viventi che si umanizzano, con i “Barbapapà” che si trasformano dimostrando grande capacità di problem solving, con “Shaun the sheep” e la sua simpatica sigla, con “Timmy” che mi fa venire il mal di testa con i suoi belati, ma alla cucciola piace un sacco, con “L’Ape Maia” e la sua predisposizione all’aiuto del prossimo. Poi c’è “PEPPA PIG”, la protagonista indiscussa per la fascia 3-5 anni (sembra che coinvolga un range anche più ampio dai 18 mesi ai 10 anni).

Ma che cosa ha di così tanto speciale questo maialino? Ho provato a coglierne qualche elemento saliente che possa giustificare questo innamoramento di massa:

  • il cartone è dalla parte dei bambini, il punto di vista del racconto è quello di Peppa ed infatti è lei che si presenta “Io sono Peppa Pig” e presenta tutta la sua famiglia; il papà e la mamma non hanno un nome, così come il nonno e la nonna, proprio perché è Peppa a chiamarli secondo il suo punto di vista;
  • gli episodi sono corti e quindi rispettano il tempo di concentrazione dei bambini che la seguono;
  • la voce fuori campo spiega con chiarezza e semplicità quello che succede, con frasi corte che contengono sempre soggetto ed azione;
  • la grafica è molto lineare, bidimensionale, nel rispetto della prospettiva con la quale i bambini di quell’età guardano il mondo;
  • i luoghi in cui si svolgono le azioni dei personaggi sono riconoscibili perché si ripetono (tutte le case sono sul cucuzzolo di una collina) e sono familiari ai bambini (la casa, la scuola, il parco giochi, la piscina);
  • la sigla è orecchiabile e riconoscibile a miglia di distanza;
  • i personaggi sono dei maialini antropomorfizzati, infatti sembrano degli umani;
  • i personaggi fanno cose per le quali noi genitori storciamo spesso il naso (es. ruttare a piacimento, saltare nelle pozzanghere di fango);
  • gli episodi finiscono sempre in grosse e grasse risate, tanto da scompisciarsi per terra tutti insieme;
  • il tempo è condensato, per cui in una puntata si svolge un’intera giornata (come la percezione del tempo dei bambini).

In base a queste caratteristiche, direi che si tratta di un cartone animato studiato nei particolari, dove niente è lasciato al caso, eppure credo che la vera magia di Peppa Pig, il motivo per cui entra nel cuore dei bambini, è un unico altro elemento fondamentale che la contraddistingue da qualsiasi altro cartone animato: la sua FAMIGLIA PIG (moderna e affettiva).

famiglia peppa-pig

Peppa ha due genitori che si prendono cura di lei e del suo fratellino, presenti e disponibili, attenti ai bisogni affettivi dei propri figli, non solo alle regole del quotidiano (che vengono spiegate brevemente e in maniera chiara e ferma, direi assertiva ed autorevole). Mamma e Papà Pig passano tantissimo tempo con i loro figli e per questo, agli occhi dei loro bambini, sembra quasi che non lavorino (tanto che Peppa ce li racconta poco a lavoro), li coinvolgono nelle varie attività, partecipano ai loro giochi, spiegano tutto con grande disponibilità, incredibilmente imperfetti e pasticcioni, sono dei grandi ottimisti perché riescono a trovare sempre il risvolto positivo della giornata, tanto da finire sempre in sonore risate. Attorno alla famiglia nucleare ruotano due nonni Pig, simpaticissimi, che giocano con i nipotini e fanno le cose da nonni (non da baby-sitter), la maestra Madame Gazzella gentile ed attenta, gli amichetti tutti diversi ed ognuno con le sue particolarità a dimostrazione del fatto che la diversità è un valore aggiunto (Suzy pecora, Rebecca Coniglio, Danny Cane, ecc.), e la Signora Coniglio che fa tantissimi lavori, ma è una figura familiare.

Quindi eccolo il segreto, Peppa Pig ha una FAMIGLIA affettuosa e presente, quella che tutti i bambini desiderano e alla quale hanno diritto. Il processo di “separazione” dalla famiglia viene accompagnato dalle figure genitoriali, ma su questo punto devo ancora riflettere seguendo ben bene tutti gli episodi.

Certo rimane qualche la riserva in merito alle espressioni “stupidino” o “stupidina” se pur dette in maniera scherzosa, ai ruttini volanti, al rotolarsi nel fango, ma loro sono pur sempre dei maialini e con un bel paio di galosce anche ai bambini può essere permesso di saltare le pozzanghere. Tutto sommato devo dire che Peppa è una cinquenne simpaticona e pur rimpiangendo le lacrime versate per le tragedie di Candy e Sara, la promuovo a pieni voti.

Voi che cosa ne pensate? Peppa ha già invaso casa vostra?

24 pensieri riguardo “Perchè proprio Peppa Pig?!

  1. Oh, se ha invaso la mia casa!!! E non solo: anche in macchina non si fa altro che cantare TUTTO il cd delle canzoncine della Peppa, un “fantastico” cd che RICOMINCIA automaticamente ininterrottamente …..
    Ed io, alla soglia dei miei 36, mi ritrovo in ufficio a canticchiare qualche canzoncina di Peppa…..
    Ed ormai sono una grande esperta: conosco tutti i personaggi, i loro amici ed i loro mestieri!!
    Perchè conquisti tanto tutti i bimbi dai 2 ai 5-6 anni (maschi o femminie indistintamente) non l’ho ben capito.
    Forse come dici te, la semplicità dei disegni, la semplicità dei dialoghi, il calore della famiglia….
    So solo che il mio topino grazie alla canzoncina di Peppa (e alla mamma che la continua a canticchiare sempre, ahimè!!), conta perfettamente fino a dieci, e sa che la sera deve lavarsi i denti prima di andare a letto!
    Mancanza dei cartoni dei miei tempi? Per me assolutamente si, ma se ci pensi bene, erano ben pochi i nostri cartoni a non avere una tragedia alle spalle, un abbandono o una qualsiasi altra storia triste!!!
    Forse allora meglio Peppa Pig che, anche se salta nelle pozzanghere di fango, rimane sicuramente più allegra e serena!! …. e passiamogli qualche grugnito e qualche rottino: infondo sono dei maialini e fanno il loro verso così come ogni altro personaggio fa il proprio di verso!! Ed i nostri cuccioli sono intelligenti: capiscono perfettamente che certe cose non sono da farsi o che le fanno loro perchè sono, appunto, dei maialini.
    Peppa Pig?
    Un tormentone, un incubo per noi genitori, ma allo stesso tempo una gran salvezza che ti permette di avere il tempo equivalente di “ben 5 episodi” per pensare e fare altro !!
    Per me, promossa Peppa!!

  2. A volte mi chiedo… forse era meglio non fargli conoscere la TV!!!
    In qualsiasi stanza si trovi, qualsiasi cosa stia facendo alla sola parola “PEPPA” molla tutto e corre sul divano, si mette seduto e aspetta… finchè non accendo!

    Ma non sarà troppo?
    Ha solo 19 mesi!!!

    Cerco di non fargli vedere più di mezz’ora al giorno ma è davvero dura!!!
    E poi, al solito… io faccio la mamma “carabiniera” e mio marito quello che mi chiede supllicante “dai… solo un paio di puntate!!!”

    Di per sè il cartone è allegro e veramente ben fatto però pieno di stereotipi… babbo pasticcione… mamma che risolve sempre tutto… fratellino piagnucolone…
    io ho amato Candy Candy ma forse puntava troppo sul modello “donna crocerossina” 😉

    La vera paura per me è un’altra… tutto il merchandasing presente ovunque… cartolerie, giornalai, supermercati, negozi di abbigliamento… restasse confinata alla TV la piccola maialina sarebbe un piccolo svago non troppo nocivo 😉

    Come mamma provo a limitare ma poi… finisco persino ad imparare a disegnarla

    Impagabile la faccia del mio piccolino quando vede la sua Peppa su un foglio di carta tutto suo 😉

    1. Federica, condivido a pieno le tue remore circa il tempo passato davanti alla TV e la tendenza a creare mode attorno alle “passioni” dei più piccoli. Penso che nei limiti del possibile, come genitori possiamo arginare il fenomeno, senza per forza decontestualizzare i nostri bimbi dalla loro epoca storica. Il giusto sta sempre nel mezzo, no?! E quel visino felice del tuo piccolo di fronte al disegno di Peppa,lo vorrei vedere anche io!!! 😀

      1. concordo ma non è facile…soprattutto quando scopri che tuo figlio letteralmente impazzisce per un unico cartone e tu invece sognavi sarebbe impazzito per i trenini di legno…

        e oltretutto lo sai che per i bambini è “vitale” sentirsi amati per quello che sono e non per quello che i genitori a volte vorrebbero…

        la via di mezzo è la più sana ma mica semplice da trovare!!! 😉

      2. E tu? come gestisci la TV con tua figlia? imponi orari? stai sempre accanto a lei mentre la guarda?… leggevo articoli che parlavano in modo quasi catastrofico dell’uso della TV sotto i 2 anni… tu a che età gliel’hai fatta vedere?

      3. Mia figlia ha 21 mesi e non adora guardare la TV, preferisce gironzolare per casa ed arrampicarsi anche dove non dovrebbe. Quando vuole vedere i cartoni, mi chiede di sedermi vicino a lei, così la accontento e mi rilasso con lei. Da qualche settimana, vedo che si concentra di più e riesce a seguire qualche puntata di fila di Peppa, la Pimpa o Tiny (che lei adora), anche senza la mia presenza fissa. Sinceramente, la lascio libera perché valuto che per ora non sia eccessivo. Ad ogni modo, penso che mezz’ora al giorno vada bene, forse anche un po’ di più durante il periodo estivo (se passano molto tempo in casa). Onestamente credo che non ci sia niente di catastrofico nel vedere cose adatte alla propria età, la TV offre degli stimoli che alle volte nella vita quotidiana non si trovano e dà modo ai bambini di conoscere altre realtà (es. conoscono degli animali che non potrebbero altrimenti vedere e che sui libri sono solo raffigurati). La cucciola ha conosciuto la TV da sempre, il papà la guarda spesso, ma non l’ha mai seguita fino ai 15 mesi (forse).

  3. Grazie. Bell’articolo e giuste riflessioni. Sono un papà, anch’io cresciuto con i vostri stessi cartoni animati, forse un po’ più sul versante robot ma i titoli menzionati li ricordo tutti. Li rimpiango un po’ forse per il gusto di ricordare momenti dell’infanzia. Troppo tristi. Quando mio figlio aveva tre anni, ora ne ha sette, i nonni gli regalarono la collezione di Remi. L’ho rivisto… di un tristezza inaudita, ho faticato ad arrivare alla fine. Non ho dubbi: meglio Peppa! …e se poi ci fa piacere far vedere ai nostri figli qualche cartone della nostra infanzia, c’è sempre internet. Condividerò l’articolo sulla pagina Facebook della nostra associazione GenitoriSempre!
    Andrea

    1. Andrea ti ringrazio tanto per il tuo prezioso contributo…aspetto sempre la voce interessata di un papà e ti ringrazio per la condivisione, per me è un importante riconoscimento. Ho rivisto anche io Remì, circa due anni fa, e la tristezza che ho provato nel rivederlo, mi ha catapultata 25 anni indietro. Peppa è decisamente più cool 😀

  4. peppa pig santa subito; la tua analisi mi sembra precisa e incontestabile. meno male che da settembre inizia la nuova stagione…perchè le prime tre le sappiamo a memoria. le mie bimbe di 4 anni e 20 mesi ne sono affascinate. e quella mezz’oretta al giorno…come dire…ci fa rifiatare 😉

  5. ho una bambina di 5 anni completamente soggiogata da Peppa Pig e non essendo uno psicologo credo che questo cartone trasmetta dei messaggi cari ai bambini visto che a loro piace cosi’ tanto, credo pero’ una cosa per le poche puntate che ho visto: a me e’ arrivato il messaggio che il padre di Peppa e’ fondamentalmente un pasticcione ed incapace. Insomma la figura maschile e’ piuttosto schiacciata. Io lo ripeto sempre a mia figlia che il papa’ non e’ stupido, ma lei spesso citandomi Peppa mi dice che sono un pancione e sono stupidino. Persino davanti allo specchio nudi entrambi, di fronte alla mia pancia piatta e ai suoi naturali addominali rilassati di bambina, ha continuato a dire che il papa’ era un pancione…. Insomma non credo che sia giusto, gia’ la società e la tv rappresentano spesso e volentieri i maschi come rimbambiti rispetto alle femmine, anche secondo gli ultimi studi scientifici, meglio non inculcarglielo fin da bambini. Papa’ e mamma sono intelligenti uguale ma hanno ruoli diversi.

    1. Ciao Leopoldo 😀 Ti ringrazio tanto per la tua condivisione e sopratutto per un nuovo punto di vista. Devo ammettere che non avevo mai guardato dalla prospettiva di un papà. Personalmente trovo la figura di Papà Pig veramente interessante, forse la mia preferita. è un papà moderno, si occupa a 360° dei propri bambini ed è molto presente nella loro vita, cucina, fa le pulizie in casa, va a fare la spesa, è disponibile e particolarmente simpatico. Risolve spesso i pasticci della mamma (aggiusta il computer andato in tilt) e ne combina a sua volta (fa le crepe sul muro per appendere un quadro), rendendo la vita di casa Pig molto più dinamica. Condivido l’idea che il papà e la mamma sono competenti allo stesso livello e in ambiti diversi, a seconda delle proprie attitudini.

      1. Scusa Mamma, ma ho visto anche io PROPRIO quella puntata, il padre dice che lo sa aggiustare ma nella realta’ non lo sa e PROVA. Fa una serie di tentativi che non vanno a buon fine infine per miracolo il pc riparte. Questo per me e’ segno di superficialità e inettitudine: non puoi dire “so fare una cosa” e poi improvvisare. Cioe’ nella realta’ puoi dirlo….quanti improvvisano in Italia?…..ma allora non stai trasmettendo quello che secondo me un padre deve trasmettere al figlio: sicurezza, forza, competenza, raggiungimento dell’obiettivo. E’ vero che il maschio sta persino perdendo il pelo e somigliando sempre di piu’ ad una donna, ma fisicamente e mentalmente resta diverso, e’ inutile continuare ad autoconvincerci di una parità che non esiste. Non sto parlando di intelligenza (perche’ questo e’ il tema principe cui si attaccano le femministe con cui io non sono in contrasto) sto parlando di ruoli psicologici (stretta conseguenza delle diversità fisiche/ormonali). Il padre deve essere una figura su cui appoggiarsi/contare, non metti una mucca a tirare il carro, metti un toro e allo stesso modo non mungi un toro ma una mucca. Se invece il padre lo fai passare per un povero cretinetto, allora salta tutto. E non va bene.
        I ruoli dei cartoni animati del passato erano piu’ definiti, penso al Grande Puffo, ai Puffi e a Puffetta, raramente il Grande Puffo non sapeva che fare, penso alla figura del capitano Dan in Danguard, pur nella sua rigidità, incarna la figura del padre in modo molto piu’ definito.
        C’e’ un abisso tra Papa’ Pig e il capitano Dan.

      2. Personalmente posso più o meno condividere le considerazioni che fai. Sono per la diversità di ruoli e per le differenze, maschi e femmine siamo per natura diversi. Non mi trovo d’accordo sul fatto che le donne siano più intelligenti, poichè sono del pensiero che l’intelligenza, in quanto costrutto che si compone di più fattori (parlandone in maniera descrittiva), non possa essere misurata sulla base della semplice abilità a fare più o meno bene alcune cose piuttosto che altre (si parla di intelligenza matematica, logica, pratica, emotiva…). Non sono una femminista e nemmeno maschilista, ma amo la parità di diritti.
        Sarà deformazione professionale e sarà che amo il mio lavoro con i bambini, ma io sono abituata a mettermi in ginocchio quando parlo con loro, a cercare di guardare il mondo attraverso i loro occhi, cercando una distanza ottimale dalla mia personale visione delle cose, spesso adultocentrica. Mi piace sottolineare il fatto che Peppa Pig sia indirizzata preferibilmente a bambini di età tra i 2 e i 5 anni, per cui è stata studiata per arrivare a loro, non agli adulti. Il processo che tu chiami “approssimativo” (forse svalutandolo) è il normale processo di apprendimento dei bambini: loro esperiscono la realtà e apprendono a fare delle cose per tentativi ed errori, proprio come fa Papà Pig. Ciò che arriva ai bambini non è che papà Pig non sa aggiustare il computer (come noi adulti ben notiamo), ma che ci prova e ci riesce, quindi provare a fare le cose è sempre la strada migliore per imparare a farle.
        Rispetto al discorso sul papà come punto di riferimento sicuro, competente, forte e che raggiunge gli obiettivi credo che non passi per forza attraverso la figura di un uomo che si fa vedere senza errori e sempre nel pieno controllo della situazione. Il punto di riferimento per i bambini diventa colui che è presente e disponibile, non colui che è bravo e competente, perchè nei bambini piccoli l’aspetto emotivo-affettivo è la parte più centrale in assoluto ed attraverso la costruzione di un sano legame di attaccamento, il bambino impara a muoversi nel mondo.
        In conclusione, io adoravo i miei cartoni da bambina e li ricordo con grande nostalgia (spulcio spesso le sigle su youtube), ma il loro target non era 2-5 anni, quindi anche le figure genitoriali (se presenti, ricordo che nella maggior parte fossero deceduti) erano presentate diversamente. Nel villaggio dei Puffi, il Grande Puffo era il capo, non il papà, e Puffetta era l’unica donna presente nel villaggio e non era la mamma. Spero che nessuno della nostra generazione sia cresciuto con l’idea che Puffetta fosse un prototipo di mamma e Grande Puffo quello di papà ;D

  6. Secondo me, se trasmettessero qualcosa di un po’ più bello come grafica e più intelligente per quanto riguarda valori e magari anche con una bella trama, ai bambini piacerebbe sicuramente molto di più. Siamo noi che continuiamo a trasmettere queste scemenze, infatti, a parer mio, Peppa pig è una delle più grandi cavolate che abbiano mai inventato. Rendiamoci conto ne hanno fatto anche un film -.-
    È l’essere più effimero di cui io abbia mai sentito parlare.

    1. Concordo completamente. Tanti dei nostri amici hanno già bimbi piccoli e io e mio compagno ne stiamo aspettando uno 🙂 Inevitabilmente mi pongo il problema di che cosa guarderà il piccolo e che cosa si porterà dietro crescendo. Cosa condividerà con i suoi coetanei e come non cadere negli eccessi ecc ecc ecc. Insomma, domande che ogni genitore (anche quello futuro) si pone! Ecco… mi sono guardata su youtube un po’ di puntate di questo famosissimo maialino e le trovo… tremende. Non mi piace questo mondo tutto rose e fiori, ne le voci dei maialini ne quella narrante, non mi piace l’uso di frasi semplificate che, secondo me, non aiutano lo sviluppo di un bimbo, non lo stimolano. Hanno un che di primitivo, di banale…
      Noi non abbiamo la televisione in casa da diversi anni e anche il computer si accende solo per lavoro o per guardare dei film. Non ho intenzione alcuna di comprare una tv e quindi il bimbo crescerà senza. La vedrà dai nonni semmai. Per i cartoni potrò far vedere qualcosa su internet o in dvd per al massimo 30 minuti al giorno e magari non tutti i giorni. Con il mio compagno, se la sera siamo a casa, ci leggiamo libri ad alta voce, ascoltiamo la musica e difficilmente ci piazziamo davanti allo schermo.
      Non so… mi chiedo come questo potrà influire sui rapporti con altri bimbi perché, appunto, non guarderà e non verrà a contatto (in casa) con quello che i mass media ci forzano di guardare.
      Sono un po’ preoccupata ma… beh, risolveremo tutto strada facendo. Ce lo auguro!

  7. Il mio bambino, a 22 mesi, ne è così innamorato che già la disegna!
    Mi incuriosiva tanto il “fenomeno Peppa Pig” che ho fatto una ricerca sul web e ho trovato questo tuo interessantissimo articolo! Grazie per le importanti delucidazioni 🙂

  8. Mia figlia ha solo 12 mesi quindi non riesce a seguire perfettamente le puntate dei cartoni animati però ama le loro sigle…di quelle preferite canticchia (ci prova) anche. Devo dire che Peppa Pig non le fa un grande effetto preferisce Peter Pan e Mofy o Masha e Orso (sempre e solo le sigle perché appena inizia la puntata distoglie lo sguardo e inizia a giocare). Poiché adora ascoltare le canzoni devo tenere spesso la tv accesa altrimenti punta il dito alla tv o mi porge il telecomando per dirmi di accenderla. Peppa pig non ha conquistato la mia Giulia purtroppo

  9. Per lavoro disegno. Mi appassiona il mondo dell’infanzia dal punto di vista dei libri, dei dei cartoni animati e dei fumetti.
    Mi approfitto di lei che è psicoterapeuta per porle una questione.
    Anche io o nostalgia dei cartoni animati degli anni 80-90, perchè li ritengo, nonostante alcuni aspetti tristi, educativi in quanto presentano la vita come è, con problemi e spesso anche con la risoluzione dei problemi.
    Oggi dilagano, la magia, l’esoterismo, le streghette, l’estetica ostentata, pochi valori….che ne dice?

Lascia un commento